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Biostimolanti e difesa nella vite

La somministrazione di elementi minerali nella vite può essere vista come fattore di induzione diretta o indiretta delle risposte di difesa della vite nei confronti di stress biotici e/o abiotici. In questo modo il viticoltore può decisamente migliorare l’efficacia dei trattamenti/concimazioni anche in termini di tempo risparmiato. Sono prodotti in commercio da circa venti anni e ogni prodotto deve essere considerato come unico nel suo genere in base alla sua composizione, meccanismo di azione e modalità di impiego.

Fosfiti di potassio somministrati assieme ad un rame chelato con gluconato e aminoacidi di origine vegetale attivano le difese della pianta contro patogeni, come la peronospora.

L’inoculo di fughi micorrizici ha permesso di migliorare l’accrescimento di viti giovani ed aumentarne la resistenza allo stress idrico, risultato che si è ottenuto anche con idrolizzati proteici.

Un altro esempio è un prodotto a base di microelementi arricchito con estratti di piante tropicali (Trym) che ha stimolato la sintesi fogliare di fitoalessine (resveratrolo) ed ha migliorato (con bassi dosaggi) la resistenza di foglie e grappoli agli attacchi di botrite.

I biostimolanti possono sostenere la nutrizione della vite influenzando la dinamica nutrizionale della vite e la risposta produttiva.

Una Prova sull’effetto biostimolante

Un vigneto di Chardonnay in un suolo franco-argilloso allevato a Casarsa, con sesto d’impianto 2,9×2,4m (2 piante per posta) pari ad una densità di 2900 viti/ha produceva circa 12t/ha. Sono state adottati i seguenti piani di concimazione per vericare le differenti tesi:

  • Concimazione minerale (miscela di nitrato ammonico, perfosfato minerale, solfato di potassio e solfato di magnesio) eseguita a febbraio, apportando circa 45 kg di N/ha, 59 kg P2O5/ha, 115 kg di K2O/ha e 16 kg MgO/ha.
  • Concimazione organica con Phenix apportando le stesse dosi del precedente piano
  • Auxym (biostimolante a base di estratti naturali e microelementi come B, Fe, Mn, Cu, Zn) irrorato alle foglie con due trattamenti (pre-fioritura e post-allegagione)
  • Phenix+Auxym (stessi tempi e dosi dei trattamenti singoli)
  • Concimazione minerale + Auxym (stessi tempi e dosi del trattamento singolo)
  • Testimone (non concimato)

La produttività complessivamente non è variata. Tutte le concimazioni hanno sempre aumentato i contenuti zuccherini delle uve prodotte, anche nel caso dell’Auxym irrorato alle foglie senza altro supporto nutrizionale. In particolare, con la concimazione anche al terreno le uve tendevano ad avere meno acidità, mentre nel caso del solo utilizzo di Auxym le uve tendevano ad acidità maggiori.

Le concimazioni al terreno hanno prevalentemente incrementato i livelli di azoto all’allegagione e quelli di potassio all’invaiatura.

Conclusioni

In generale i biostimolanti, uniti alle concimazioni minerali, tendono a migliorare l’utilizzazione di azoto e potassio da parte della pianta, aumentando i contenuti zuccherini senza ridurre il contenuto in acidi. Inoltre, una buona condizione nutrizionale, determina prontezza di risposta della pianta ad attacchi di patogeni vari e minore suscettibilità nei confronti malattie classiche come peronospora e botrite.

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